La strada del vino FRANCIACORTA

Lasciata la Gardesana il nostro visitatore è accompagnato nell’ultimo itinerario della nostra Strada del vino, quella che abbiamo indicato come Strada del Vino della Franciacorta, che  da Brescia ci conduce in direzione ovest  verso il Lago d’Iseo,  raggiungendo il  Comune di Cazzago S. Martino che ci introduce nell’area viticola  della Franciacorta. Rientrano in essa gli altri Comuni  che nella parte più meridionale del lago si spingono lungo la costa orientale sino al Comune di Iseo e per tutta l’area che da tale costa si proietta verso l’interno fino a lambire il Comune di Cellatica e da questo a  sud fino a Brescia. Tale zona è stata la prima, a partire dagli anni 60, ad essere interessata al miglioramento dei vigneti e al progresso delle tecniche  enologiche, con la valorizzazione delle migliori cultivar tradizionali  specialmente a bacca rossa. Per le uve a bacca bianche, essendo poco coltivate, si pensò di rivolgersi ai vini spumanti. Tale attività iniziò  a seguito di un lavoro di moltiplicazione di tralci  introdotti dalla Francia  di uve chiamate  impropriamente Pinot bianco - poi riconosciuto come Shardonnay -   (in Champagne  lo Shardonnay era indicato infatti  Pinot-Shardonnay) e proprio agli inizi degli anni 60 per opera di Guido Berlucchi e con la guida esperta dell’enologo  Franco Ziliani, a seguito di prove di vinificazione  e di sperimentazione, inizia in Franciacorta la produzione dello spumante elaborato con il metodo Champenoise ( metodo classico) dando avvio ad una produzione che si è rivelata uno straordinario successo ed ha portato all’approvazione del disciplinare di produzione del Doc.

Per i vini rossi  ai vitigni di antica coltivazione Cabernet Franc, Merlot, Barbera e Nebbiolo specialmente ecotipo Chiavennasca, si è andato ad aggiungere il Cabernet Savignon e altri vitigni a bacca rossa non aromatici (fino ad un massimo per questi ultimi del 10%). Per i vini bianchi la base ampelografica è costituita da Chardonnay e/o Pinot bianco e/o Pinot nero. Tutti questi vitigni sono riconosciuti  nell’attuale disciplinare approvato con Decreto 31-8- 1995 in vigore dalla vendemmia 1995 Vini tranquilli “v.q.p.z.d.” Terre di Franciacorta Colore bianco e rosso (facoltativo) con l’aggiunta del toponimo “Vigna” ( La denominazione Terre di Franciacorta utilizzata sin dalla vendemmia 2009 è stata sostituita dalla nuova denominazione dei vini ”Curtefranca”).

Attraversando questa terra, oggi interamente interessata dalla coltivazione della vite, il visitatore ha la possibilità di scoprire quasi in ogni traccia del suo percorso  i segni delle vicende storiche che hanno segnato il lavoro dei contadini ed imprenditori bresciani coadiuvati da valenti tecnici agricoli, prima verso la crescita dell’agricoltura e dell’economia rurale ed oggi nella sviluppo delle produzioni agroalimentari e soprattutto vitivinicole in un’ottica di mercato globale. Indichiamo solo qualche esempio. La strada del vino ci ha portato a Cazzago di S. Martino nella tappa iniziale del nostro itinerario. Qui il visitatore.oltre che perdersi nella bellezza della natura ed ammirare esempi significativi di edifici di culto ed edifici civili, si trova di fronte ad una eccezionale varietà di aziende vitivinicole, soprattutto rivolte alla produzione di vini spumanti “v.s.q.p.r.d.”, che assicurano una grande disponibilità all’accoglienza. Si tratta di aziende anche a conduzione familiare che però hanno raggiunto ottimi standard qualitativi e che si pregiano di riconoscimenti speciali. E’ il caso dell’azienda Agricola Vigna Dorata che è situata nella frazione Calino del Comune di Cazzago di S. Martino il cui Franciacorta Brut è stato premiato da Gambero Rosso con l’Oscar Qualità prezzo così come riportato nella recensione della Guida Bollicine d’Italia 2012. Ed è anche questo un riconoscimento che premia le capacità imprenditoriali dei viticoltori bresciani. Il visitatore è ben accolto nelle cantine, come nel caso dell’Azienda Villa Dorata, ove direttamente può osservare i 4 settori relativi alle varie fasi della lavorazione : pigiatura, , locale di fermentazione e lavorazione, galleria di maturazione ed invecchiamento e zona di imbottigliamento e confezionamento. Soprattutto poi, oltre alla visita guidata e alla spiegazione di come vengono realizzati i vari prodotti, è possibile effettuare una degustazione dei vari vini. Proseguiamo sul nostro itinerario e raggiungiamo nel cuore della Franciacorta il Comune di Corte Franca dove ha sede, il Gruppo Berlucchi con le sue vigne distribuite sul territorio su una superficie di 600 ettari e con una produzione di 5 milioni di bottiglie l’anno. Il nostro visitatore ha così la possibilità di visitare l’azienda e degustare le varie tipologie di vino spumante DOCG Franciacorta nelle nuove tipologie Saten,Rose, Millesimato e Riserva. E possibile così visitare Palazzo Lama, l’elegante dimora edificato nel XVI secolo dove avvenne l’incontro tra Giulio Berlucchi, nobile proprietario e Franco Zilani, giovane enologo. L’evento come abbiamo già detto ha mutato il destino del territorio. I due, insieme a Giorgio Lanciani, nel 1961 elaborarono il primo Franciacorta. Da allora tanti successi e l’ottenimento di vini spumanti di qualità tra cui la selezione Palazzo Lana a ricordo dello storico avvenimento che ha avuto effetti straordinari per l’economia provinciale. L’eccellenza si ha nei Franciacorta millesimati, creati nella migliore vendemmia, rari, eleganti e dalla lunga persistenza aromatica. Lasciato il Comune di Franciacorta la Strada del Vino ci porta nel vicino Comune di Provaglio d’Iseo dove il visitatore può confrontarsi con un’altra azienda prestigiosa la Cantina Bersi Serlini posta in un sito cluniacese che evidenzia in modo inconfondibile il rapporto storia locale e progresso economico. 

Nel luogo ove sorge la sede rappresentativa dell’azienda esisteva nell’XI secolo un monastero Benedettino dipendente dal Monastero di Cluny nella Borgogna, importante centro religioso in quanto divenne il fulcro di un rinnovamento non solo religioso, ma anche culturale ed artistico.


Papa Urbano II consacra l’altare del Monastero di Cluny in cui fu priore prima di diventare Papa


In quel periodo infatti i monaci benedettini si insediarono in tutta la Franciacorta e con laboriosità coltivarono le terre seminando sapienza e passione, insegnando la ricerca dell’eccellenza che oggi si rivela nel metodo Franciacorta. Il visitatore può fermarsi a visitare l’azienda con le strutture edilizie originali elegantemente rimodernate, cogliendo il legame tra passato e presente nel costante impegno umano di rinnovamento e di crescita del settore vitivinicolo. Il territorio della Franciacorta, nella sua ricchezza di monumenti e risorse ambientali riserva ancora molteplici sorprese che il nostro itinerario ci porta a conoscere. Così dirigendoci verso il Comune di Erbrusco possiamo ammirare straordinari esempi di edilizia di rango. La fama del luogo deriva tuttavia dal ristorante “Gualtiero Marchesi” presso l’Albergo “L’Albereta”. In questa villa convertita a relais uno dei grandi maestri della cucina italiana propone i suoi piatti classici e le nuove ispirazioni.

 

Puntando a Nord   si giunge   ad Iseo sulle sponde del lago omonimo  al termine del  nostro percorso sulla Strada del Vino della Franciacorta. Qui in tavola è protagonista il pesce, con anguille, tinche, coregone e trote. Per l’accoglienza la cittadina offre  strutture alberghiere  di eccellenza per un soggiorno silenzioso e panoramico. Più avanti  il nostro turista può incontrare il Monte Isola singolare scenario rurale  cinto dall’acqua e  compensare così la nostalgia di fine viaggio con questa immagine di straordinaria bellezza..